Economia circolare: rigenerazione pannelli fotovoltaici e inverter
di Blog Wyn · Pubblicato · Aggiornato
Nel 2016 sono stati prodotti 44.7 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici (E-Waste) ed entro il 2020 si prevede di sfondare il tetto dei 50 milioni di tonnellate, ovvero quasi 6 Kg per ogni abitante. Numeri impressionanti quelli identificati nell’ultimo Global E-Waste Monitor Report 2017 e che sono un monito verso un cambiamento economico, sociale e ambientale. È tempo di cambiare rotta e invertire il paradigma “produci, usa e getta” a favore dello sviluppo dell’economia circolare basata su durabilità, riparazione, riciclo, riuso. È necessario un vero e proprio cambio di mentalità.
La crescita della popolazione mondiale e lo sviluppo economico sono stati, da sempre, i driver della richiesta e consumo delle risorse disponibili e, negli ultimi 40 anni, questa richiesta è più che triplicata: al 2050 si prevede che la domanda di risorse disponibili possa raggiungere i 130 miliardi di tonnellate (contro i 50 miliari consumati nel 2014), un eccesso rispetto alla disponibilità terreste di oltre il 400%.
L’economia circolare e una nuova mentalità possono garantire notevoli benefici. Sposarne in pieno la filosofia potrebbe portare a una diminuzione del consumo di energia impiegato per la produzione di beni e servizi del 37% solo in Europa e consentire una riduzione del 40% di emissione di sostanze climalteranti in atmosfera. Inoltre, in questo modello economico circolare trova spazio la rigenerazione delle apparecchiature finalizzato all’estensione della vita tecnica utile.
Di questo importante aspetto, la rigenerazione, ne abbiamo parlato con Alessandro Pelusi Chief Sales & Marketing Officer di STI Company di Ascoli Piceno, azienda che propone un servizio innovativo in grado di dare nuova vita agli inverter fotovoltaici.
In Europa si sta discutendo sulla possibilità di introdurre un pacchetto di Norme sull’Eco-Design destinato a obbligare – produttori, importatori e distributori di materiali elettrici/elettronici – a progettare le apparecchiature privilegiandone la facilità di riparazione e la disponibilità di parti di ricambio. Per la prima volta si parla di istituire il “diritto alla riparabilità”.
Fotovoltaico ed economia circolare: la situazione italiana
Il tema della “circolarità” non è nuovo all’industria fotovoltaica italiana, infatti, nel 2017 è stato avviato il progetto ReSIELP (Recovery of Silicon and other materials from End-of-Life Photovoltaic Panels) finalizzato a realizzare un impianto pilota per recuperare silicio, argento, rame, alluminio e vetro da pannelli fotovoltaici a fine vita. Questo significa generare un ciclo virtuoso di recupero di materiali che possono essere riutilizzati per produrre moduli fotovoltaici di seconda generazione con importanti benefici sociali, economici ed ambientali come evidenziato nel Rapporto “End-of-Life Management: Solar Photovoltaic Panels” di Irena (International Renewable Energy Agency).
Secondo le stime, nel 2050, ci sarebbero ben 78 milioni di tonnellate di pannelli fotovoltaici a fine vita, che opportunamente recuperati – seguendo i principi dell’economia circolare – consentirebbero di realizzare oltre 2 miliardi di nuovi pannelli generando un giro di affari di 15 miliardi di dollari.
Ma è bene sottolineare che un impianto fotovoltaico non è composto solo da moduli, ma anche da altri componenti come l’inverter che potrebbero essere rigenerati dando avvio a percorso di economia circolare. Purtroppo, al momento non sono ancora stati avviati progetti e/o sperimentazioni per un possibile recupero e riutilizzo.
“La potenza fotovoltaica installata in Italia (tra ottobre e novembre) ha toccato il tetto dei 20 GW che, secondo stime, equivalgono a circa 4 Milioni di inverter di cui il buon 80% è già fuori garanzia – sottolinea Alessandro Pelusi. – Pensare di implementare una “strategia circolare” su queste apparecchiature, privilegiando la riparazione /o rigenerazione in luogo della sostituzione degli inverter guasti, significa innescare un circolo virtuoso a beneficio di tutti gli attori coinvolti neoindustriale e della collettività intera”.
In quest’ottica STI Company ha acquisito un laboratorio di elettronica nel 2015 e investito gli ultimi 3 anni in Ricerca & Sviluppo, Sperimentazioni, Prove, Test applicati in questo campo proprio per offrire un servizio innovativo di Riparazione & Rigenerazione di Inverter Fotovoltaici.
La rigenerazione: nuova vita per gli inverter
Ma cosa significa rigenerare un inverter? E quali sono i benefici che si possono ottenere?
Il processo di rigenerazione è una tecnica di manutenzione preventiva finalizzata a rivitalizzare l’inverter fotovoltaico prima che questo possa subire un guasto. “Sottoporre il parco inverter a cicli di rigenerazione programmati consente di minimizzare il rischio di fermo impianto e massimizzare il rendimento tecnico ed economico dell’apparecchiatura – ha aggiunto Alessandro Pelusi. – Ovviamente prima di proporre una vera e propria offerta al mercato abbiamo condotto diversi test sulle apparecchiature, identificando le possibili cause di guasto e le incidenze. In questo modo abbiamo costruito una vera e propria banca dati”.
Successivamente l’azienda ha cominciato a proporre la formula di rigenerazione degli inverter fotovoltaici puntando sul fatto che scegliere di riparare e/o rigenerare un inverter guasto significa:
- 60% risparmio economico rispetto al nuovo;
- 50% diminuzione tempo per manutenzione;
- 25% incremento efficienza operativa.
“Il successo è stato immediato e, ad oggi, abbiamo riparato e/o rigenerato oltre 1.000 macchine oggi perfettamente funzionanti. Il servizio è apprezzato sia dagli End User sia dagli O&M/Asset Manager in quanto competitivo per costi/benefici, affidabilità e velocità di risposta” ha affermato Pelusi.
Ogni kiloWattora non prodotto è un kiloWattora perso
Proprio per rispondere al meglio alla crescente domanda. L’azienda ha deciso di investire nell’ampliamento del laboratorio in termini di spazio disponibile e di attrezzature e ha potenziato lo staff con l’ingresso di nuovi tecnici elettronici specializzati.
Inoltre, STI sta pensando di estendere il servizio di Riparazione & Rigenerazione su altre linee di apparecchiature che l’azienda normalmente installazione ed effettua manutenzioni come Variable Speed Drivers, UPS, ecc.
Esempio di riigenerazione di inverter fotovoltaici – Sostituzione dei componenti guasti o obsoleti, pulizia completa, lavaggio tecnologico sono solo alcune delle fasi
“La riparazione e/o rigenerazione degli inverter fotovoltaici è secondo noi la strada giusta per realizzare il primo passo del principio di circolarità, a cui deve seguire il concetto di mentalità circolare che si traduce in durabilità, riuso e minor consumo di materie prime senza dimenticare gli ingenti vantaggi economici generati per tutta la catena del valore. – ha concluso Pelusi – Siamo consci di avere know-how, esperienza, struttura in grado di renderci protagonisti in questo nuovo percorso sostenibile e processo rigenerativo legato al ciclo di vita degli inverter fotovoltaici. E soprattutto dare un contributo significativo per ottimizzare le risorse del pianeta”.